MONOGRAFF
Germinale ha obiettivi dichiarati, sin dall’inizio.
Uno è quello di produrre per ogni edizione almeno un'opera permanente da lasciare sul territorio, in modo da arricchire gradualmente sia il paesaggio culturale che il patrimonio artistico contemporaneo del Monferrato.
Dopo i primi sopralluoghi eseguiti è stata individuata, come luogo di particolare interesse, la Cantina Sette Colli, trasformatasi da Cantina Sociale in Cooperativa tra Viticoltori: una realtà erede di un alto valore simbolico legato alla tradizione, alla storia e alla cultura locale e il luogo ideale dove creare un ponte tra passato e futuro.
Come oggetto di intervento artistico è stato scelto il fabbricato del Peso, piccolo edificio di un piano preposto ad accogliere i mezzi carichi di uva da pesare e ancora in funzione, connotato da un tipo di architettura molto semplice e spartana. L’edificio si è dunque prestato perfettamente ad essere valorizzato con un intervento site-specific, studiato appositamente in base al luogo e alla realtà che rappresenta.
Per scegliere l’artista è stato aperto un bando e tra tutte le candidature pervenute un’apposita Giuria ha selezionato il progetto proposto dall’artista Monograff.
Il titolo dell’opera è 14036, che corrisponde al CAP di Moncalvo, e il murale realizzato prevede la completa copertura dell’edificio con foglie di vite e tralci intrecciati tra loro, cercando sia di valorizzare la struttura dove un tempo veniva fatta la pesatura dell’uva raccolta, sia ricordare le tradizioni contadine di una volta. L’opera verrà realizzata solo col colore blu su fondo bianco, in modo che l’impatto sia forte ma allo stesso tempo elegante e assolutamente non invasivo rispetto all'ambiente circostante. Fondamentale per l’artista è stato sempre questo tipo di approccio per non intaccare in modo sconsiderato il fragile equilibrio tra la natura circostante e gli edifici oggetto di intervento.
Monograff negli anni ha approfondito molte tecniche e stili pittorici differenti, sviluppando poi la sua ricerca artistica attraverso l’utilizzo esclusivo dei colori bianco e blu. I soggetti ricorrenti nelle sue opere sono elementi naturali come piante, rocce e elementi organici più o meno fantasiosi, dipinti con tecniche pittoriche simili a quelle calcografiche ma riportate a grande scala, sulla grande dimensione del muro o della tela.
14036, 2024, pittura al quarzo, dimensione ambientale
Tommaso Mannucci (1996), in arte Monograff, frequenta e si diploma al Liceo Artistico Leon Battista Alberti nel 2016. Si laurea nel 2020 all'Accademia di Belle Arti di Firenze in Arti Figurative e Grafica d'Arte. Durante il periodo di studio in Accademia, grazie alla conoscenza di James Vega, si avvicina ad interventi pittorici in strada e specialmente in luoghi abbandonati. Da quel momento tutte le nozioni didattiche vengono inserite nei lavori di strada e li condizionano; apprende la tecnica dello spray e comincia a dipingere con rulli e pennelli. Dipinge spesso per iniziative di associazioni culturali e sociali, partecipa a Jam in tutta Italia e collabora a progetti per la riqualificazione del territorio da parte di comuni.
Negli ultimi due anni partecipa a residenze artistiche in Italia: Falìa, residenza in Valle Camonica attiva da sette anni e A’Dimora, residenza artistica alle porte della foresta Casentinese in Toscana curata dalla cooperativa sociale LAMA, alla sua seconda edizione.
Grazie ai murales lavora sia in Italia che all’estero, come in Kosovo, Bosnia, Germania e Svizzera.
Dal 2020 è membro del collettivo Criticity, che si occupa di ricerca e divulgazione socio-urbana, provocazione artistica e pratiche collaborative.
Nel 2023 fonda, assieme a Lissia Dinoia, il collettivo SPAZIOTERRA che si occupa di laboratori collaborativi, didattica, pittura e ceramica.
@mono_graff