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DOMENICO BORRELLI

Le enigmatiche e alchemiche presenze di Calice, Caraffante e Bottiglia, sembrano trovare la loro ubicazione perfetta nella storica dimora della Cantina Prediomagno, stagliate contro l’infinito ceruleo e rivolte verso un susseguirsi di vigneti estesi a perdita d’occhio.

Realizzate in resina pigmentata, le imponenti figure antropomorfe di Domenico Borrelli si pongono nelle vesti di arcane e sibilline icone di un’epoca contraddittoria e complessa.

Tali creature biformi, appartenenti a una personale dimensione mitologica di creazione dell’artista, rappresentano una umanità rivelata solo in parte: i recipienti sono qui intesi come elementi forieri di quella energia vitale propria dell'Uomo, elemento propulsore indispensabile, da tutelare, proteggere e preservare.

L’essere umano è infatti costituito incredibilmente per circa il 60% di liquido, componente primaria e indispensabile alla vita.

Il singolare innesto tra figure anatomiche e i vari oggetti e manufatti di creazione umana, pone un interrogativo essenziale ed esistenziale: è l’Uomo a mutare forma in contenitore o il contrario?

Le impronte grafiche incise sull’epidermide degli esseri mutanti aggiungono nuovi livelli di lettura alle opere: i dedali tatuati come segni tribali, scavano e citano il passato, il mito e l’archeologia. Le sculture rappresentano metaforicamente la trasformazione imminente dell’essere, emblemi di una società che si trova di fronte a un cambiamento epocale e che induce a riconsiderare la forma, la bellezza e lo spazio.

 

CARAFFANTE G-23, 2023, resina pigmentata, 195 x 97 x 45 cm

CARAFFANTE 23, 2023, resina pigmentata, 201 x 97 x 45 cm

BOTTIGLIA, 2022, resina pigmentata, 230 x 45 x 45 cm

VERSANTE, 2023, resina pigmentata, 182 x 85 x 45 cm

CALICE, 2022, resina pigmentata, 188 x 50 x 45 cm

DOMENICO BORRELLI (Torino, 1968) nasce a Torino nel 1968 dove vive e lavora, è docente all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Nel 1988 con la scultura in bronzo L’ultima foca vince il Second Rodin Grand Prize Exhibition del museo The Hakone Open-Air Museum di Tokyo e vince il premio della scultura alla III Biennale, Giovane Arte Contemporanea a Sartirana Lomellina (PV) nel 1995. Dallo stesso anno le sue opere cominciano a far parte di collezioni permanenti tra cui, il Museo di Milevsko (Rep. Ceca), Igav Fondazione Garuzzo a Saluzzo, Loft Project ETAGI a San Pietroburgo (Russia), Parco d’Arte Quarelli - Roccaverano (AT). Le mostre personali significative partono dal 1998 a Torino con Branco nello Studio Arte Recalcati con catalogo Hopefulmonster, Elena Volpato cura la mostra U SCÈM a Parma nel 2001. Nel 2006 allo Studio Vigato di Alessandria presenta No Entry curata da Marisa Vescovo. Seguono nel 2014 Abitarsi a cura di Franz Paludetto al Centro d’Arte Contemporanea, Castello di Rivara e Memore da Zaion Gallery, Biella nel 2017, curata da Gaetano Centrone. Partecipa a numerose mostre collettive dal 2005 al 2022 tra cui Nature and Metamorphosis a Beijing e Shanghai, Oltre i confini del corpo alla Fabrika Projekt di Mosca e Art Jungle a cura di Francesca Canfora nei Giardini della Reggia di Venaria Reale (TO), al Castello di Racconigi è presente sia nella mostra Genius Loci ’05 che a Art Site Residenze Reali. A Torino nel giardino di Palazzo Cisterna, Arte alle Corti a cura di Francesco Poli e Olga Gambari. Nel 2022 Levia gravia da Umberto Benappi Arte Contemporanea, Torino con CardiniS-Cardinabile, da Maurizio Caldirola Arte Comteporanea, Monza e Ri-Contenersi  da Shazar Gallery, Napoli. Nel 2023 Ri-Contenersi al Villa Fiorella Art Hotel, Massa Lubrense in collaborazione con Shazar Gallery, Napoli

 

@_domenicoborrelli_

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