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ENRICA SALVADORI 

Artista in Residenza

 

 

 

La poetica di Enrica Salvadori nasce da una riflessione sull’architettura come prima rappresentazione di spazio vitale, di limiti, di bellezza interiore ed esterna. 

L’artista interpreta le città come un collage di parti di noi stessi, i palazzi sono contenitori affettivi e protettivi e allo stesso tempo fonte di paura ed instabilità. La sua attenzione si posa sul senso dell’Abitare, attraverso la rappresentazione di rovine architettoniche ed elementi metallici che richiamano strutture di archeologia urbana.

In occasione di Germinale l’artista svolgerà una Residenza d’arte nella chiesa sconsacrata di Villa Toso, adibita per l’occasione a studio d’artista e atelier aperto al pubblico. 

Nella produzione di Enrica Salvadori una parte della sua ricerca è stata dedicata in modo specifico a luoghi sacri decadenti e in rovina che però hanno mantenuto viva la loro essenza, ovvero la natura spirituale che permane in modo immanente nonostante l’incuria o il trascorrere del tempo.

Attraverso doppi elementi, come l’uso di due materiali differenti e antitetici, le sue sculture evidenziano la comunicazione e la stretta interrelazione tra luogo e essenza, tra sacralità e spiritualità, tra aspetto decadente e allo stesso tempo magico, mettendone in scena la peculiare natura ambivalente.

In questo periodo di soggiorno nel Monferrato Enrica Salvadori si dedicherà alla creazione di un’opera immaginata e realizzata direttamente in loco, traendo ispirazione dalle specificità del territorio e della cultura locale.

 

 

 

Enrica Salvadori (Torino, 1977) si è formata all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino al corso di scultura con Riccardo Cordero. Ha iniziato ad esporre da poco prima di finire l’Accademia in Italia e all’estero. Nel 2005 si è trasferita a Buenos Aires, ha viaggiato molto, soprattutto in Sudamerica, e fatto esperienze diverse sempre in ambito artistico. Nel 2018 è tornata a vivere in Italia, a Torino, dove attualmente vive e lavora. 

Elemento fondamentale della sua ricerca artistica è la rappresentazione dell’ombra nel paesaggio, come proiezione dell’essenza dell’oggetto e il suo doppio. La materializzazione dell’ombra è il mezzo per cui è possibile toccare l’anima metafisica dell’elemento rappresentato e del luogo in cui essa trova una forma.

La fusione dell’aspetto scenografico, come quello delle ombre cinesi, con quello junghiano, dell’ombra come lato inconscio, è stato il motore di studio della poetica di Enrica Salvadori dall’inizio della sua carriera artistica. Tra le ultime mostre e attività: nel 2024 Residenza d’artista presso il MUDI (Museo Diocesano di Alba) e la realizzazione della scultura Túrbine per il Progetto Affarte, cdo Piemonte; nel 2023 9km presso la Chiesa di San Remigio, Villadeati; la collettiva Essenziale presso la Fondazione Amleto Bertoni di Saluzzo e Iglesia de los Ángeles presso la Diocesi di Salta in Argentina.

 

 

@enrica.salvadori

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